La nostra intervista a Pamela Spinelli, giornalista di TeleNorba.
Qual è l' aspetto principale del tuo carattere?
Riassumere il mio carattere in un solo aspetto è difficile. A questo punto ti dirò "poliedrica", ma se mi consenti di sprecare
qualche parola in più, ti dirò che mi ritengo una persona solare, caparbia, molto sensibile, facile da ferire, ma entusiasta
della vita. Insomma, un "pout pourri"...Tipico del mio segno: i Pesci.
La qualità che apprezzi di più in un uomo?
Sicuramente la simpatia. Apprezzo l' uomo che mi fa ridere, ma che è capace anche di ridere di se stesso. Poi apprezzo
l’ uomo che mi da sicurezza, protezione. Ovviamente, l’aspetto estetico conta. Sarei un’ ipocrita a dire il contrario.
Ma non è l’ aspetto primario.
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Premesso che non ho molto tempo libero, quel poco che ho mi piace dedicarlo a mia figlia e, ovviamente, a mio marito.
Per il resto, mi piace molto leggere e guardare la tv. D’ altro canto, sia la lettura che la televisione sono legati alla mia
professione.
Com' è nata la tua passione per il giornalismo? Quali sono stati i tuoi inizi?
Diciamo che sono nata con la penna in mano. Ho imparato a scrivere, nel senso letterale del termine, che non avevo
nemmeno 5 anni. Mi ha insegnato mia sorella maggiore, per gioco. In casa mi chiamavano “grafomane” per l’abitudine
che avevo di scrivere qualunque cosa su qualsiasi tipo di superficie che lo consentisse.
I miei inizi giornalistici, invece, risalgono a quando avevo 15 anni, con il giornale della parrocchia. Poi ho sempre coltivato
questa passione, nonostante dopo il liceo abbia frequentato ed ultimato gli studi ISEF.
Così, a 22 anni ho iniziato a lavorare per un’agenzia, la News, con cui collaboro tuttora. Poi ho scritto per due testate,
il Corriere del Giorno (che all’ epoca aveva una pagina di Brindisi) ed il Roma. Nel 2001 la mia prima esperienza
televisiva con Antenna Sud, durata quasi quattro anni e nel 2007, invece, l’approdo a Telenorba, oggi diventata
TGNorba24. Un gruppo forte, giovane ed ambizioso, al quale sono orgogliosa di appartenere.
Attualmente, collaboro anche con il Nuovo Quotidiano di Puglia.
Dimenticavo: nel corso di questi anni, sono stata anche per sei anni l’ addetto stampa della squadra di calcio di C2
del Brindisi ed altrettanti dell’ Enel Basket Brindisi di LegaDue. Insomma, ho continuato a coltivare la mia passione
per lo sport anche dopo l’ Isef. A tale proposito, però, non ti ho detto i motivi: ho giocato a tennis a livello agonistico
dai 6 ai 21 anni e sono stata per diversi anni campionessa regionale, sia nelle categorie under sia nella categoria C.
Cosa pensi del modo con cui i mezzi d' informazione stanno trattando i recenti casi di cronaca nera?
Secondo me è opportuno che ci sia questo tipo di approfondimento che, a molti, potrà sembrare morboso, ma io ritengo
sia quasi necessario. Quanti particolari sono emersi e quanti casi sono stati risolti grazie a questo modo di fare cronaca,
aiutando persino gli inquirenti a sciogliere nodi che sembravano intricatissimi? E’ evidente che il giornalista non può e
non deve sostituirsi a loro, ma se riesce a contribuire, bene venga! La morbosità, piuttosto, la vedo in quelle persone
che organizzano delle vere e proprie “gite dell’orrore” per andare a vedere i luoghi e le persone vittime o protagoniste
di orrendi fatti di cronaca. Esattamente come è successo ad Avetrana, dopo l’atroce delitto della piccola Sara Scazzi.
Dei vari temi di cui ti occupi, ce n' è uno che ti piace particolarmente?
Forse lo avrai intuito dalla risposta precedente: certamente la cronaca nera.
Oltre a lavorare a TeleNorba, sei anche direttore del portale d' informazione Brindisi Tg24. Quali sono le
qualità e le caratteristiche principali di questa tua testata giornalistica?
E’ una testa on-line nata qualche anno fa e partorita da me e da due-tre amici/ colleghi. Che dire? E’ un giornale che
apre una finestra sulla mia città, Brindisi e la sua provincia, occupandosi di tutti i settori, dalla cronaca alla politica,
dallo sport allo spettacolo. Notizie brevi, facili da leggere e corredate da foto.
Lavori anche per la carta stampata, per il Nuovo Quotidiano di Puglia. Qual è l' articolo o l’intervista che
ricordi con più piacere?
Sicuramente un pezzo sull’utilizzo del grembiule nero in una scuola di Oria (un comune del Brindisino), in cui il dirigente
scolastico lo imponeva solo alle ragazze e non ai maschietti. Beh, il fatto era talmente disgustoso che non ho potuto fare
a meno di trattarlo (tra l’altro l’ho seguito contestualmente anche per Telenorba) fino a quando non sono riuscita nel mio
intento: niente più grembiule! Ma scherziamo? Siamo nel Medioevo? Non tanto per il grembiule, quanto per il segnale che
veniva lanciato: la donna deve sacrificare il proprio corpo dietro ad un grembiule, nero per di più, mentre i ragazzi erano
liberi di indossare ciò che volevano.
Carta stampata, Tv, internet. Con quale di questi mezzi d' informazione preferisci lavorare?
La televisione è il mio lavoro “principale”: garantisce l’ immediatezza della notizia e può contare sulla forza delle immagini.
Ma anche la carta stampata ha il suo fascino, perché ti da la possibilità di approfondire. Cosa che, in Tv, a causa dei tempi
ristretti, non puoi permetterti.
C' è un programma Tv che ti piacerebbe realizzare e condurre?
Su questo non ho dubbi: Quarto Grado.