La nostra intervista a Barbara Paknazar, giornalista di Telesanterno.
Qual è l' aspetto principale del tuo carattere?
Direi che sono abbastanza ben organizzata e questo è un vantaggio soprattutto sul lavoro. Sono una persona onesta,
non ho particolari capacità di raggirare il prossimo (ride) e molto trasparente. Sono dinamica e curiosa, mi piace scoprire
e sperimentare nuove cose, direi che sono anche avventurosa. Il limite maggiore che penso di avere è quello di essere
troppo riflessiva e prudente: credo non mi farebbe male un po' di spavalderia in più, intesa qui non come coraggio ma
come “scaltrezza”.
La qualità che apprezzi di più in un uomo?
Il mio uomo ideale deve essere: avventuroso come me, dinamico, amare la musica e andare ai concerti, fare sport
ma non essere “palestrato”. Odio i fighetti quindi non deve esserlo...l' uomo che si cura più della donna non va bene.
Poi non mi piace che si prenda troppo sul serio, deve farmi ridere, essere intrigante, ma senza usare il fascino come
un' arma.
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Dedico tanto tempo libero agli amici, per me sono come una famiglia. Vado a correre, leggo e poi tanti concerti di musica
alternativa.
Com' è nata la tua passione per il giornalismo? Quali sono stati i tuoi inizi?
Mio padre era giocatore di volley e come secondo lavoro faceva il giornalista.Collaborava con una rivista in Iran sullo sport
italiano. All' università ho scelto Scienze della comunicazione, ma devo dire che non ho capito sin dall'inizio l'importanza di
cominciare subito a toccar con mano, in senso pratico, il mestiere di giornalista. I primi anni ho pensato più a completare
regolarmente il percorso di studi. Dopo la laurea ho capito che quello che mi interessava di più è la comunicazione con il
pubblico e che volevo fare la giornalista. Mandai il curriculum a Telesanterno, chiedendo di fare un tirocinio post laurea.
Un anno dopo mi venne offerto il praticantato, in pratica sono in questa azienda dal 2006.
Ho avuto altre esperienze di lavoro, come a il Resto del Carlino, però è chiaro che mi identifico con Telesanterno.
Ad argomenti quali agricoltura e alimentazione ti sei appassionata mano a mano che te ne occupavi, o hai
avuto da sempre questo interesse?
Ho avuto la fortuna di venire indirizzata da due colleghe, Gabriella Pirazzini e Elisabetta Gori, che hanno una ventennale
esperienza nel mondo dell' agricoltura e dell' alimentazione, così mi sono specializzata in questo settore di nicchia.
Oggi è più esplorato rispetto al passato, soprattutto sul versante dell' alimentazione, però "Con i piedi per terra" rimane
molto legato all' agricoltura, a contatto con i produttori, con il mondo dello slow food, con le filiere delle varie produzioni.
Malgrado questa forte specializzazione, la fortuna di lavorare in una realtà locale è quella che i ruoli non sono definiti in
maniera netta e mi devo sempre occupare di altri argomenti.
A livello di Tv nazionali, qual è il programma simile al tuo che ti piace di più e che a tuo parere è fatto meglio?
Mi piaceva molto Linea Verde dei vecchi tempi, quando lo faceva Fazzuoli. L' impostazione attuale mi sembra un po'
un “copioncino”. Mela Verde mi sembra fatto bene.
Nella redazione del Tg di quali argomenti preferisci occuparti?
Non sono appassionata di cronaca, che sia giudiziaria piuttosto che nera. Preferisco occuparmi di economia, cultura,
spettacoli e musica.
Lavori anche a Radio Città Fujiko, una tua passione...
Radio Città Fujiko è una delle radio storiche di Bologna. Il programma è nato da un mio chiodo fisso: volevo provare
a lavorare in radio, una cosa che non avevo mai fatto. Un giorno, tornando a casa dal lavoro, iniziai a pensare al format
e volendo fare una doppia conduzione, anche alla persona più adatta per farlo con me. In pratica ho inventato questa
trasmissione in auto mentre tornavo a casa. Illustrai il progetto al direttore artistico della radio e registrammo la prima
puntata. Il format piacque e così passammo da trenta minuti a un' ora di durata a puntata.
"Sheena is..." mi da' moltissima soddisfazione, soprattutto perché sono autrice del programma, in quell' ora decido i
contenuti e i pezzi da mandare in onda. Non ci sono intromissioni da parte di nessuno.
Ti piacerebbe se diventasse un lavoro o sei contenta così?
Sarebbe il mio sogno!
Se ti venisse chiesto di realizzare un nuovo talk show di spettacolo e cultura, che impostazione daresti per
renderlo originale e diverso da quelli che ci sono attualmente?
Mi piacerebbe dare più spazio alle realtà culturali indipendenti di Bologna. Spesso accade che dell' evento culturale si
racconti troppo il lato mondano, mi piacerebbe andare invece a scoprire i giovani artisti, i fermenti culturali emergenti
e questo in tutti i campi: cinema, musica, letteratura, teatro, arte... Insomma meno mainstream, più underground.
Mi rendo conto che è un' idea che difficilmente può combaciare con una Tv, che deve tener conto di esigenze
pubblicitarie e di ascolti.
C' è un programma Tv che ti piacerebbe realizzare e condurre?
In assoluto un programma musicale, con band ospiti in studio che eseguono live i loro pezzi. Poi non sarebbe male
anche un programma legato ai viaggi, magari raccontando gli aspetti meno conosciuti delle città, una sorta di Lonely
Planet televisiva! Naturalmente poi ammiro tantissimo le trasmissioni d' inchiesta, prima tra tutte Report.