La nostra intervista a Cinzia Petito, giovane giornalista di Telelombardia - Milanow.
Qual è l' aspetto principale del tuo carattere?
La generosità. Preferisco andare a dormire sapendo di aver aiutato chi mi è vicino -la mia famiglia per prima- piuttosto che essere riuscita
a risolvere un problema che riguarda solo me. Quello nella mia testa è sempre un pensiero che posso posticipare, ma non riesco mai ad
accettare di non avere sotto controllo la serenità degli altri. Solo quando ho sistemato il resto, penso a me. Spesso poi è tardi e mi trovo
incastrata in difficoltà che avrei potuto risparmiarmi, ma il mio spirito da crocerossina è al tempo stesso la croce e l' orgoglio della mia
personalità.
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Ho una sorellina di 10 anni con la quale ho un rapporto dalle mille sfumature. Per lei sono sorella, mamma, amica, confidente ed esempio.
Spesso questa condizione mi carica di responsabilità che fatico a gestire ma il nostro legame è viscerale e i nostri 18 anni di differenza
rendono tutto meno tradizionale di un classico rapporto tra sorelle. Non avendo avuto l' opportunità di vivere con lei e crescere insieme,
me la godo nel poco tempo libero che rimane quando esco viva dalle giornate infinite del mio lavoro.
Quando posso staccare fuggo in palestra e scarico tutta l' energia e la tensione accumulata, quando esci col borsone in spalla e hai fatto
fatica hai la percezione di tutti i tuoi muscoli e senti il tuo corpo rinascere. Se potessi viaggerei di più, purtroppo lo faccio molto poco.
Quando il sole è caldo, adoro andare in bicicletta.
L' ultimo libro letto?
L' ultimo libro che ho letto per piacere e per dovere professionale è Sanguisughe di Mario Giordano. Quando la disfatta del tuo Paese
è talmente evidente non puoi non ricercare i motivi della sconfitta. Arrabbiarti, imprecare e prendertela con chi se ne è approfittato e ha
la responsabilità di quanto succede. Ma è proprio da lì, da quella stessa rabbia, che deve nascere e nasce la voglia di ritrovare le fila di
questa maglia scucita, per darle una nuova vita. Il nostro Paese non è tutto da rifare, bisogna ripartire dal buono che c' è, ma prima
deve cambiare la nostra mentalità come popolo e non accettare più compromessi.
Il mio libro preferito, però, rimane Seta di Alessandro Baricco. Lo leggi tutto in un fiato. La mia professoressa di Lettere me lo diceva
sempre al liceo: "Nessuno scrive come Baricco". Aveva ragione, ti rapisce. E poi Seta è l'emblema di un amore e di una passione che
va oltre il tempo e i confini, un amore pronto ad aspettare e ad attendere il ritorno di qualcuno che si è allontanato, solo per un po'.
Com' è nata la tua passione per il giornalismo? Quali sono stati i tuoi inizi?
Ho studiato marketing e pubblicità. Ho sempre pensato che il mondo della comunicazione fosse il mio regno. Fino ai 25 anni, però,
ho dovuto confrontarmi con realtà diverse per capire come canalizzare la mia necessità di comunicare. Così, dopo aver insegnato
nelle scuole elementari mentre studiavo e aver lavorato in un' agenzia di comunicazione e in un ufficio stampa finanziario, ho
finalmente capito che non potevo restringere il campo solo a una parentesi o una piccola parte della realtà, ma che io volevo
raccontare il mondo che cambiava. Fuori da quelle quattro mura, dalle aziende, dagli uffici del centro, c' era e c' è un fermento
di eventi e di meccanismi che vanno raccontati e spiegati e che solo vivendo e partecipando possono essere spiegati.
Così ho capito che fare la giornalista sarebbe stato l' unico modo, per me, di comunicare.
Dopo una serie infinita di stage nelle redazioni dei maggiori tg nazionali ho iniziato la vera palestra che insegna, la tv locale.
Sei una donna molto bella. Secondo te la bellezza è un aiuto o un ostacolo nel mondo del giornalismo?
La bellezza è un buon passepartout, quasi sempre ti apre le porte anche nelle relazioni o negli approcci più insidiosi.
Ma se una volta oltrepassata la soglia della porta non inneschi il senso della prospettiva, la bellezza diventa un' arma a doppio taglio
ed è, spesso, vanificata. La persona con la quale ti confronti deve sempre e subito avere la sensazione che davanti ha una persona
interessata a condividere un progetto, un obiettivo, un dialogo. E' la capacità di arrivare al nocciolo che ti permette di rimanere
impressa nella mente e nel cuore delle persone, non solo un bel visino.
Però devo ammettere che ho sempre preferito avere amici maschi, le donne sono spesso ammalate di una rivalità che non permette
la complicità. Ma quando invece succede, e per fortuna accade, allora hai fatto bingo. Due donne insieme sono invincibili!
Gli aspetti positivi del tuo lavoro e quelli negativi, se ce ne sono.
Di positivo c' è tutto. Questo lavoro non ti permette di farne un compartimento stagno nella tua vita, ma la risucchia e la travolge
diventandone protagonista. Hai la fortuna di essere e vivere posti, luoghi, attimi, luci e drammi che altrimenti non avresti avuto
il permesso di raccontare da testimone.
Ti senti viva, protagonista e tramite di eventi che puoi estendere a tutti quelli che fisicamente non possono assistervi e farti
portavoce di quello che gli altri aspettano di conoscere dalla tua bocca. Questa è anche una grande responsabilità che deve sempre
guidare la scelta dei toni e delle parole da utilizzare per raccontare.
L' aspetto negativo in assoluto è, purtroppo, la consapevolezza di dover scegliere le priorità della tua vita. Almeno nei primi anni
di questa attività finisce che perdi tutto il resto, che ti sacrifichi per la causa, non hai più una vita, questa diventa la tua vita.
Bisogna essere molto bravi per riuscire ad abbracciare tutto senza che qualcosa o qualcuno scivoli via.
Curi e conduci la trasmissione Parla Milano. Quali sono i temi trattati che ti hanno appassionata maggiormente?
Il canale Milanow è innovativo non nel formato, che ricalca le classiche all news, ma perchè si focalizza su una città e ne racconta
tutte le parentesi e le vicissitudini quotidiane. Cronaca, politica, cultura, rubriche. Tutto quello che Milano partorisce ogni giorno,
noi lo raccontiamo in diretta. L' aiuto degli ospiti in studio è fondamentale, i politici locali sono il filo diretto con i cittadini che in
loro trovano l' interlocutore e il tramite che raccoglie e dovrebbe risolvere i problemi. I telespettatori chiamano in diretta per
raccontare le loro testimonianze sui temi trattati, le loro arrabbiature ma anche le loro speranze. Spesso i toni diventano accesi,
io devo mantenere le redini di un cavallo impazzito, di confronti imbizzarriti, frutto di richieste inascoltate ma anche di storie col
lieto fine. Quando ti siedi davanti alla telecamera sai di cosa vuoi parlare, ma non sai cosa ti chiederà chi ti chiama.
Devi essere pronto a tutto e soprattutto a saper rispondere.
Oltre alla conduzione di Parla Milano, ti occupi anche di lavoro in redazione e di ricerca delle notizie come inviata.
C' è un argomento di cui ti piace occuparti, in particolare?
I temi sociali sono il mio forte. Io adoro raccontare le storie delle persone che si siedono di fronte a me, sono felice solo se sono
riuscita a trasmettere le emozioni che ho provato io e che mi ha regalato il mio interlocutore. Se il messaggio passa e passano
anche le emozioni allora ho fatto bene il mio lavoro. Questa cosa riesci a farla solo se vai sul posto, vivi e respiri i profumi, gli
odori, le paure e la felicità di chi ti parla.
Questo fa la differenza tra quando sono in studio e quando vado fuori e "mi sporco le scarpe".
Il servizio o l' intervista che ricordi con più piacere?
La prima intervista che ho fatto a Telelombardia. Rebecca, una ragazzina rom che vive in una casa disastrata a Milano, è riuscita
ad ottenere l' iscrizione in un liceo artistico della città. Era la prima volta che succedeva a Milano. Lei aveva la festa negli occhi
e io mi sono commossa gustando il suo sorriso. Era la speranza fatta a persona. Contro ogni pregiudizio, lei ce l' ha fatta.
C' è un programma Tv che ti piacerebbe realizzare e condurre?
Il mio sogno è realizzare un programma da inviata percorrendo tutte le meraviglie, le regioni, e i paesaggi del nostro Paese.
Scoprire posti, luoghi, persone e storie di gente che è nascosta tra le righe più belle d' Italia e che nessuno conosce.
Un viaggio di scoperta, come spero continui ad essere il mio lavoro.