Il Viaggio Magico intervista Miriam Gualandi

Miriam Gualandi

La nostra intervista alla bella Miriam Gualandi, giovane giornalista di Byoblu Tv.

Qual è l'aspetto principale del tuo carattere?
Sicuramente la tenacia. Sono una di quelle persone che non si arrende mai e tenta e ritenta finché  non raggiunge l'obiettivo. Penso che sia
proprio questo ad avermi salvata in molti casi.

Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Tempo libero? Quale tempo libero? Scherzi a parte, prima della pandemia e del girone dantesco in cui siamo nostro malgrado precipitati, amavo girare per mostre e teatri. Non disdegnavo neanche l'ora dell'aperitivo, che è il mio momento della giornata preferito. Ho sempre amato molto leggere, soprattutto ora mi ritaglio il mio spazio davanti al caminetto o in giardino con un buon libro.

Il libro e il film preferiti.
Libri troppi. Se devo scegliere direi il Conte di Montecristo, perché il tema della vendetta mi ha sempre affascinata molto, e Notre Dame de Paris.
È un libro che consiglio a tutti per la profondità dei personaggi raccontati in tutte le loro parti oscure. Film in assoluto Collateral Beauty.
È un film meraviglioso sulla perdita, sull’amore e soprattutto sulla vita. Con un cast magistrale peraltro!

Il tuo piatto preferito.
Pasta al salmone. Il salmone praticamente in tutti i modi!

Che rapporto hai con i social network?
Ci lavoro. Per il resto faccio in modo che non fagocitino la mia vita. Non è facile e non sempre ci riesco.

Com' è nata la tua passione per il giornalismo? Quali sono stati i tuoi inizi?
Non sapevo fin da subito che avrei voluto fare la giornalista. Anzi, ti dirò che intorno ai sei anni volevo diventare puericultrice. In famiglia abbiamo sempre avuto la vena per la scrittura, mia madre è una scrittrice, e io sin da piccolissima giocavo a impersonare Elisabetta I o la Granduchessa Anastasia Romanov. Poi ho capito che mi piaceva raccontare quello che accadeva, approfondire, svelare le ingiustizie. Ho cominciato nel più classico dei modi, scrivendo sul giornale del mio paese. Poi ai tempi dell'università ho fatto uno stage a Canale 21, dove sono rimasta stabilmente per quattro anni. Lì è iniziato il mio amore per la televisione e per il telegiornalismo. Vengo dalla scrittura, addirittura dalla carta stampata. E' stata una rivelazione.

Sei una donna molto bella e elegante, complimenti. La bellezza è importante nel mondo della Tv, ma è  più un aiuto o un ostacolo nello sviluppo della tua carriera di giornalista?
Ti ringrazio, ma inizio col dire che io non mi ritengo bella. Non ho mai puntato sul mio aspetto fisico e sebbene mi piaccia apparire al meglio questo non costituisce per me né un plus né un minus. Sono una giornalista di cronaca, non mi serve essere "bella".  Le persone che mi seguono sono interessate a quello che dico, non a come appaio. E mi piace così. Per il resto è chiaro che la televisione impone di essere sempre curati e sistemati (cosa che è bene fare sempre, non solo perché si va in video), ma se devo scegliere tra rifarmi il trucco o attardarmi a preparare un pezzo con tutti
i crismi, beh sceglierò sempre la seconda.

Da pochi giorni hai lasciato Canale 21 e sei passata a Byoblu Tv. E' stato un cambiamento decisivo?
Beh, sì. Canale 21 mi ha insegnato molto, è stata la mia palestra e una scuola di vita. Sono ancora giovanissima e ho ancora molto da imparare, Byoblu è per me l'opportunità di migliorare ancora e di fare il mio lavoro secondo la mia etica. Sono per un giornalismo vero, lontano dal mainstream di cui ormai abbiamo piene le tasche. Diciamo che è un altro gradino sulla scala della mia giovane ambizione, per citare Shakespeare.

Oltre alla Tv, scrivi per La Volpe Magazine, di cui sei anche co-fondatrice. Com' è nata l' idea di fondare questo magazine online?
A malincuore da quando sono a Byoblu non scrivo più per La Volpe, ma essendone co-fondatrice continuo a seguire le questioni burocratiche e tutto ciò che non è strettamente legato al giornalismo. L'idea è nata un giorno di fine agosto 2020, durante una gita con alcuni amici e colleghi, tutti miei coetanei. Avevamo un'idea, fare qualcosa di diverso e farlo a modo nostro. La Volpe è il mio primo progetto editoriale, abbiamo curato ogni aspetto, dal nome, ai colori, al logo. Parliamo di cultura, attualità, curiosità storiche. Lo facciamo da giovani e per i giovani, che non è cosa da poco.

In redazione di quali argomenti preferisci occuparti?
Negli anni mi sono occupata di quasi tutto, dalla politica alla medicina. Sono più portata per i servizi di approfondimento, mi piace raccontare storie, raccontare quello che succede. Mi piace molto fare le interviste, anche se sto ancora cercando la mia dimensione.

Il reportage o l'intervista che ricordi con più piacere.
Ho fatto una bellissima intervista al professor Matteo Motolese a ottobre (o novembre?) scorso sul rapporto tra cambiamenti linguistici e inclusione sociale. Lui è un linguista ampiamente riconosciuto, ho avuto la fortuna di studiare con lui all'università e di poter fare questa lunghissima intervista piena di spunti di riflessione  e di scambi di opinione.

L' esperienza professionale che ti ha dato più soddisfazioni e quella, se ce n' è una, che ti ha delusa.
Per adesso il mio è un percorso in ascesa. Sono soddisfatta del percorso che ho fatto finora e voglio continuare così. Non ricordo esperienze che mi abbiano delusa. Ci sono stati lavori che mi sono piaciuti meno di altri, articoli che ho amato scrivere più di altri. Anche cose che ho fatto con fastidio, ma la vita è fatta così dopotutto. Delusioni vere ancora nessuna, per fortuna.

C' è un programma Tv che ti piacerebbe realizzare e condurre?
Il mio sogno è condurre Chi l'ha visto. A volte me lo dicono anche che ho il piglio della Sciarelli. Cosa che per me è fonte di grande orgoglio, ma non so quanto sia vero!


Intervista pubblicata il 16 maggio 2021.

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