La nostra intervista alla bellissima e affascinante Eleonora Rossi. Eleonora ha ideato e conduce la trasmissione Rossi Var, in onda
sul canale MS Channel di Sky e su alcune Tv locali.
Qual è l' aspetto principale del tuo carattere?
Direi onesta: dico sempre quello che penso. Penso che non esiste veramente niente che non si possa dire nella vita, quello che conta è farlo nel modo giusto.
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Amici/Amore e Nala che è la mia bambina dolcissima. Un Golden Retriever di 40 kg, gigante, meravigliosa e pazzesca.
Il libro, il film, la canzone preferita.
Libri ne ho letti tanti, uno su tutti che mi fa piangere ogni volta che lo rileggo è "L'amico ritrovato" di Fred Uhlman - film sono tanti, difficile scegliere... per rimanere in fase lacrimuccia ti direi "Le pagine della nostra vita" e "Forrest Gump" - canzone? Va bè questa è facile facile: "Rimmel" di De Gregori, una poesia.
Vista la tua eleganza nel vestire e nel porti, quali sono i capi d' abbigliamento e gli accessori che non possono mancare nel tuo armadio?
La tuta. Vivrei in tuta se potessi - e lo faccio ogni volta che non devo vestirmi in modo elegante.
Com' è nata la tua passione per il giornalismo? Quali sono stati i tuoi inizi?
Questa è una domanda complessa. Giornalismo è comunicazione. La comunicazione è qualcosa di insito dentro di noi, è naturale e non si può vivere senza. La comunicazione è sopravvivenza.
Il mio primo approccio al mondo televisivo risale al 2018, avevo 21 anni e mi trovavo in uno studio per una co - conduzione in una emittente regionale. E' stato un po' un colpo di fulmine, tanta adrenalina. Se pensavo che poi sarebbe diventato il mio lavoro? Ovviamente no, o almeno
forse ci speravo ma mi hanno sempre insegnato a sognare tenendo i piedi ben ancorati a terra.
Sei una giornalista brava e preparata e una donna molto affascinante e elegante, complimenti. La bellezza è importante nel mondo della Tv, ma è più un aiuto o un ostacolo nello sviluppo della tua carriera di giornalista?
Rispondo sempre nel solito modo quando mi viene posta la domanda sulla bellezza; Intanto per me la bellezza è qualcosa di soggettivo, non esiste una bellezza oggettiva. La bellezza è fatta da tante cose: gesti, movimenti, sguardi. Un bel fisico e un bel viso che non comunica è qualcosa di statico. Cinque minuti e poi si cerca il contenuto.
Il lavoro televisivo è anche un lavoro di facciata, quindi è chiaro che una bella presenza aiuta ma questo anche in altri lavori -tutti quelli che hanno rapporti con il pubblico ad esempio - però siamo sempre sul solito discorso il contenitore si deve accompagnare a un contenuto valido, il mondo è pieno di bei visi, occhi profondi e gambe carine, serve mostrare anche altro.
Hai ideato e conduci Rossi Var, trasmissione che sta ottenendo riconoscimenti e discreto successo...
Quando mi proposero di avere un mio programma non potevo immaginarmi che sarebbe andata così. Rossi Var è una bella rivincita perchè porta
la cultura. E dove c'è cultura, secondo me, non è mai tempo perso.
Parlare di calcio a 360° andando ad analizzare tutti gli aspetti etici, sociali, psicologici e morali che girano attorno al mondo calcistico è un bel viaggio, si scoprono ogni giorno tante cose. Ad esempio che anche in un gioco si può trovare una storia.
Rossi Var è una storia, fatta da chiunque la riempie con parole e gesti. Ho avuto un'idea, l'ho scritta e adesso la racconto.
E comunque andrà a finire, è stato proprio un bel viaggio.
All' interno del format, qual è l' argomento di cui preferisci occuparti?
Cerco di entrare dentro ogni argomento, ogni storia, cerco di immedesimarmi. Mi piace chiedermi il perchè delle cose e interrogandomi tentare di arrivare a delle risposte. Sono tutti argomenti umani, non riesco a darti una preferenza.
Mi è rimasta molto nel cuore però la puntata sulla violenza di genere, quella su come i bambini vengano spinti ad approcciarsi a questo mondo più per un' esigenza dei loro genitori che per una loro scelta (a volte) e quella sui gesti belli e brutti nella storia del calcio.
L' intervista che ricordi con più piacere?
Ogni intervista mi ha lasciato qualcosa, cerco sempre di fare tesoro di ogni incontro. Però così a sensazione ti direi: Sergio Brighenti, Carlo Tavecchio e Evaristo Beccalossi.
L' intervista che ancora non hai fatto e vorresti fare?
Diego Armando Maradona. Avrei voluto chiedergli cos'è stata la cosa che più l'ha fatto soffrire e come si fa a vivere e sopravvivere se sei El Pibe de Oro.
L' esperienza professionale che ti ha dato più soddisfazioni e quella, se ce n' è una, che ti ha delusa.
Nessuna delusione, solo tanti insegnamenti. Amo questo lavoro, a volte è l'entourage di persone del settore che amo decisamente meno.
Ma ci sta, fa parte del gioco. E poi ci sono anche persone meravigliose che si incontrano durante il cammino, rare ma da tenere strette.
C' è un programma Tv che ti piacerebbe realizzare e condurre?
Tante idee ma scrivere un programma non è una cosa facile, richiede tempo e impegno. Poi io sono maniacale, tutto o niente ergo o una cosa
la faccio bene oppure preferisco non farla. Per ora c'è "Rossi Var" che è bello impegnativo perchè oltre alla conduzione c'è il lavoro autorale, poi conduco altri programmi. Il futuro è tutto da vedere, intanto vivo il presente che è proprio quel momento che anticipa il futuro. E chissà...
Intervista pubblicata il 2 maggio 2021.