Il Viaggio Magico intervista Elisabetta Mazzeo

Elisabetta Mazzeo

La nostra intervista a Elisabetta Mazzeo, giornalista e caporedattore di Rete Sole. Elisabetta collabora anche con Sport Mediaset.

Qual è l' aspetto principale del tuo carattere?
Dovresti chiederlo agli altri! Ma se proprio devo definirmi io stessa, credo di essere principalmente una persona molto determinata e grintosa, soprattutto con il microfono in mano :-) Poi ci sono tanti altri pregi e difetti ma mi hai chiesto solo l’aspetto principale quindi...

Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Nel poco tempo libero a disposizione mi piace leggere,  andare in palestra,  ascoltare la mia musica  preferita e,  se ho un po’  più  di tempo,
magari fare un bel viaggio. 
 
Il libro, il film, la canzone preferita.
Amo i libri in generale, ma se chiudo gli occhi me ne vengono subito in mente tre: Il nome della rosa di Eco, Il signore degli Anelli di Tolkien,
Piccole donne di Alcott. Tutte storie che ho letto e riletto durante gli anni dell’adolescenza e che rileggerei ancora e ancora.
Per quanto riguarda i film preferisco il genere fantasy e fantascienza perché il cinema per me é soprattutto evasione. Per “eleggere” il mio preferito mi ripeto e ti dico la saga del Signore degli Anelli. Era difficile riuscire a portare in scena il mondo di Tolkien. Peter Jackson ci è riuscito, per me, alla perfezione. Una trilogia che non mi stancherei mai di rivedere.
La mia canzone preferita  è la mia  preferita per il significato delle sue  parole  iniziali:   “Ci han  concesso  solo una vita,   soddisfatti o no qua non rimborsano mai…”: “Non è tempo per noi” di Luciano Ligabue. Poi ce ne sono tante altre, ma questa riesce sempre a farmi riflettere e ad apprezzare i momenti belli e anche quelli brutti della vita.

Com’é nata la tua passione per il giornalismo? Quali sono stati i tuoi inizi?
La passione per il giornalismo credo mi appartenga da sempre. Da quando, piccolissima, chiudevo gli occhi prima di andare a dormire e sognavo di condurre il telegiornale. Crescendo ho sempre avuto il desiderio e l’obiettivo di realizzare quel sogno e ci sono riuscita. Per cui mi permetto, nel mio piccolo,  di dire a tutti quelli che ci leggono di credere sempre nei propri sogni e di lottare per dargli forma,   anche quando tutti ti dicono,   come é successo a me, di cambiare strada. Anche quando il percorso é tutto in salita.
Ho iniziato a pubblicare i miei primi articoli su quotidiani e periodici locali e di settore. Una trafila lunghissima per raggiungere il mio primo traguardo professionale: il tesserino da giornalista pubblicista. Con il tempo e con i sacrifici poi è arrivato quello da professionista.
La mia prima esperienza di giornalismo televisivo è stata in una Tv della mia terra, la Calabria: si chiamava (ora ha cambiato nome) Rete Kalabria.

A Retesole conduci una trasmissione e il Tg, inoltre collabori con Sport Mediaset.  Gli impegni di lavoro sono molti, com’ é la tua giornata tipo?
Niente giornate tipo. Per conciliare i vari impegni al momento esiste una sola regola nelle mie giornate: non fare programmi a lungo termine.

In redazione quali sono i temi di cui preferisci occuparti?
Assolutamente lo sport. Mio primo e grande amore.

Fino alla scorsa stagione hai condotto Vite da campioni, qual è la storia che più ti ha colpito?
Vite da campioni per me più che un semplice programma è stata una fantastica avventura e una lezione di vita. Ogni atleta, ogni campione che ho incontrato,  mi ha regalato qualcosa e mi ha lasciato il segno.  Non me ne vogliano tutti gli altri se cito la storia di Matteo Cavagnini,  capitano della nazionale italiana  di  basket in carrozzina.  Non  potrò mai  dimenticare il nostro incontro.  Per cercare  di spiegare  al pubblico la bellezza della sua disciplina e per provare a guardare il mondo, il canestro, un pallone con i suoi occhi, sono salita per la prima volta su una carrozzina. Un’esperienza molto molto forte. Che ho rifatto poi con altri atleti. Ma la prima volta è stata indimenticabile. E insieme, con quella puntata, io e Matteo Cavagnini, abbiamo anche vinto un premio agli Italian Sportrait Awards 2014.

Attualmente conduci Due Metri, trasmissione sul campionato italiano di pallanuoto…
Sì. Il mio obiettivo è stato sempre quello di far conoscere al pubblico quante più discipline possibili. Non a caso gli scorsi anni ho condotto anche una trasmissione dal titolo significativo: Oltre il calcio. Due Metri, nello specifico, accende i riflettori sul mondo della pallanuoto dando spazio alle squadre romane impegnate nel campionato di A1.

Il servizio o l’intervista che ricordi con più piacere?
Ogni giorno metto passione e entusiasmo in ogni mio servizio. Una intervista su tutte è riuscita a farmi commuovere, praticamente in diretta. Quella a Luca Pancalli, attuale presidente del Comitato Italiano Paralimpico. Una persona, un uomo straordinario, la cui storia ha tanto da insegnare ad ognuno di noi.  Il servizio che ricordo con più piacere è dal punto di vista affettivo il mio primo servizio per Sport Mediaset. Quando l’ ho visto in onda mi sono messa a piangere dall’emozione. Vedere la mia firma su un Tg nazionale è stata una bella soddisfazione.

Qual' è, invece, l’intervista che ancora non hai fatto e vorresti fare?
A due miei miti sportivi. Uno, purtroppo, probabilmente non potrò più intervistarlo ed è Michael Schumacher. L’altro è Alessandro Del Piero.

C’ è un programma Tv che ti piacerebbe realizzare e condurre?
Se potessi  ricomincerei subito a fare Vite da campioni.  In ogni caso mi piacerebbe condurre un programma che racconti storie. Sportive, preferibilmente. Ma non solo.

 

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