Il Viaggio Magico intervista Laura Gobbetti

Laura Gobbetti

La nostra intervista alla bella, affascinante e brava Laura Gobbetti, giornalista di Sky Tg24.
 
Qual è l' aspetto principale del tuo carattere?
L' entusiasmo e la curiosità. Sono una persona che ha sempre qualcosa da fare, da vedere o da conoscere.

Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Prima che diventassi mamma mi piaceva leggere, fare sport, soprattutto giocare a tennis e stare all' aria aperta. Ascolto musica, se c' è un
concerto che mi piace vado subito a vederlo, poi cinema. Adesso tra il lavoro e mio figlio non ho proprio più tempo libero e ho ridotto un po'
le mie attività, ma conto piano piano di riprendere tutto.

Cosa ti piace guardare in Tv?
Non amo stare molto tempo davanti alla TV e ora che ho poco tempo la limito al massimo. Ovviamente guardo i telegiornali, i programmi
d'   informazione e lo sport.  Sono appassionata di  serie Tv gialle, seguo  molto  Fox  Crime.  Poi guardo qualche film.  Non mi piacciono i
programmi d' intrattenimento.

Com' è nata la tua passione per il giornalismo? Quali sono stati i tuoi inizi?
Già a 14 anni sapevo di voler fare la giornalista, scrivevo per il giornale della scuola e per alcune associazioni come  Amnesty International.
All' università ho studiato Scienze della comunicazione e dopo la laurea ho iniziato la gavetta nelle Tv locali (Rete Oro).
Ho iniziato così, facendo il telegiornale di cronaca a Rete Oro. Più tardi il collega che seguiva lo sport passò alla Rai, così mi venne chiesto di occuparmene io. Iniziai a fare l' inviata a Formello e a Trigoria e da lì mi sono occupata quasi solo di sport. In quegli anni ho lavorato anche
a Italia Radio e a Radio Capital. Poi sono stata chiamata da Stream per fare un programma sportivo e da lì sono arrivata a Sky.
Dopo molta gavetta: lavoravo già per le Tv locali e contemporaneamente, per prendere il tesserino da professionista, scrivevo per il Corriere Laziale. Seguivo i campionati delle squadre giovanili, dalle 7 del mattino sui campi della periferia romana.

Come sei arrivata a Sky?
Lavoravo a Stream, in quel periodo facevo tre programmi: Fantacalcio Show, Tifo da spiaggia e Business of Sport, che parlava dell'impatto dello sport sull' economia nazionale e internazionale. Stream venne assorbita da Sky, all' epoca avevo un contratto di collaborazione, dopo un provino e un colloquio venni presa.

Sei una giornalista molto brava e preparata, inoltre dimostri che si può essere elegante e affascinante, senza per questo perdere credibilità e autorevolezza. E' stato difficile prevalere  sui pregiudizi  tipicamente  maschili degli ambienti del giornalismo e dello sport?
Non più di tanto.  Può esserci stato qualche ostacolo agli inizi, con degli scontri verbali, però se lavori seriamente alla fine il tuo valore viene riconosciuto. Credo che i pregiudizi nei confronti delle donne ci siano in tutti i settori, forse in questo un po' di più, però dipende anche dalle
donne: se ti poni in maniera seria e concreta, il pregiudizio cede il passo alla stima e al riconoscimento delle tue qualità professionali.
A volte devi faticare, ma anche gli uomini devono faticare, per altri motivi.

Qual è il servizio o l' intervista che ricordi con più piacere?
Ce ne sono tantissime, per fortuna, perchè vuol dire che ho fatto cose che mi sono piaciute. A Stream facevo un programma che si chiamava Dieci, in onda la domenica mattina. Alla base c' era un' idea carina: presentare i calciatori in una veste diversa, più quotidiana.  Per esempio
andare a casa e fargli cucinare la ricetta preferita. In una delle rubriche le squadre venivano cronometrate mentre montavano la sorpresa di
un ovetto Kinder. Ci sono state squadre che hanno impiegato più di 15 minuti!
Poi mi è piaciuto fare il documentario su Francesco Totti, dall' infortunio alla caviglia fino al mondiale '06.  E' stata l' occasione per vivere  da
vicino e capire fino in fondo cosa significa essere uno sportivo. Fare dello sport la propria vita, quanto sacrificio,  forza, passione occorre per raggiungere degli obiettivi e raccontare una bella storia di calcio, perchè lo sport è il racconto di tante storie: si cade, ci si rialza, si perde, si
soffre, si vince. Poi l' intervista a Carl Lewis, personaggio dal grandissimo carisma.

Qual è, invece, il personaggio del mondo dello sport che vorresti intervistare?
Ho già intervistato due volte Cristiano Ronaldo,  la prima volta nel '03 al Fifa World Player  a Londra.  Era al suo primo anno al Manchester e
vinse nella categoria giovani. Era un ragazzo di una timidezza e umiltà incredibili. L' ho intervistato di nuovo a Roma nel '09 dopo la finale di
Champions tra Manchester e Barcellona e fu di un' arroganza e una presunzione insopportabili. Mi piacerebbe molto capire cos' è successo,
qual  è  il percorso  personale che ha portato a questo  cambiamento.  Penso che  lui possa raccontare una storia  di vita e di  calcio  molto
particolare, perché nonostante sembri che abbia tutto, non è una persona felice.

In redazione qual è lo sport di cui preferisci occuparti?
Il calcio mi piace da morire, lo adoro, è la mia passione! Mi piacciono molto anche il tennis, la Formula 1 e lo sci. Ho seguito e fatto reportage
sulla Coppa del Mondo e sui Mondiali di sci, più in generale mi piacciono tutti gli sport invernali.
Per la Formula 1 nei miei ricordi ci sono le sfide con mio padre sulla pista con le automobiline,  lui era Mario Andretti sulla Lotus nera e oro,  fantastica,  e io Gilles Villeneuve sulla Ferrari.

Su Sky Sport 1 hai condotto L' Osteria del pallone, che ricordo conservi di questa esperienza?
Ho un ricordo meraviglioso!  Devo dire che ho un ricordo meraviglioso di quasi tutti i programmi che ho fatto... forse è un po'  come  per le
storie d' amore:  quando sono lontane nel tempo sembrano tutte belle!  E' stato un modo sereno e rilassato di parlare di calcio,  con una
persona come Garanzini dal quale hai tutto da imparare e poi era bello vedere le persone contente di partecipare. La trasmissione iniziava
a  mezzanotte,  quindi magari l'  allenatore o il calciatore stanco dopo la partita non ha molto piacere di partecipare ad  una trasmissione,
invece alcuni finivano per invitarsi da soli! anche perchè si mangiava molto bene, con prodotti tipici e ognuno portava qualcosa della sua
terra: vino, prosciutto e formaggi.  C' era una bella atmosfera, lo stress per una brutta sconfitta passava in fretta e si poteva parlare  in
maniera più distesa e simpatica.

Delle molte trasmissioni che hai realizzato e condotto qual' è la più bella?
In realtà sono due.  Ai tempi di Stream,  Fantacalcio Show, con la gente in studio che giocava al fantacalcio insieme a noi ed era bello
per questo: poter stare a contatto con la passione dei tifosi. Parlavo dei giocatori con loro, poi c' erano dei quiz da risolvere e sapere chi
sono le persone a cui parli aiuta sempre in questo mestiere, perchè è importante sapere chi sono e cosa vogliono sapere da te.
L' altra è Fuori Zona Venerdì, con Alessandro Bonan. L' ho pensata, scritta, diretta e mi è piaciuta tantissimo. Ho potuto sperimentare
dal punto di vista dell'immagine, del montaggio, dello studio. Per certi aspetti era una trasmissione innovativa, ho ricevuto molti consensi
anche dagli addetti ai lavori. E' stato un bell' esperimento, secondo me anche abbastanza riuscito.

C' è un programma Tv che ti piacerebbe realizzare e condurre?
Ne ho tantissimi, ma non te li dico! Sono tutti progetti nel cassetto, ma non te li dico, altrimenti qualcuno me li ruba, non si sa mai! (ride).
E' stato possibile realizzare le mie idee in alcuni momenti:  Dieci, Fuori Zona venerdì,  Fantacalcio Show.  Ma ho ancora qualche sogno nel
cassetto e man mano che il bambino crescerà spero di poterne realizzare ancora qualcuno.Mi piace fare la giornalista e mi piace comunicare
con il mezzo televisivo, per questo cerco di metterci il più possibile qualcosa di mio. Mi interesso di tutto: regia, montaggio, luci.
Questo non vuol dire che non ci siano programmi che mi piacciono. Anzi, se qualcuno volesse offrirmi un programma io sono pronta, non
hanno che da chiedere! (ride).

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